- "Certo che sei uno che non molla, bisogna ammetterlo.
Ti ammazzano e tu continui a rialzarti!"
- "Sono come Terminator!"
- "Forse lo eri una volta, ma ormai sei stato rimpiazzato."
- "Senti, io non capisco: perché non mi hai fatto a pezzi quando ne hai avuto la possibilità?"
- "Troppo facile, gran bastardo! Guardati: bipolare, con tendenze sadomaso..."
- "Anfetaminico, drogato di violenza, accoltellato, fatto a pezzi, mentre urli in mezzo al tuo sangue e ai tuoi escrementi! Sarebbe... sarebbe il massimo, una morte da guerriero. Probabilmente ti piacerebbe!"
Questa è la rabbia che il primo non conosce, ma è per davvero,
E che raccoglie il secondo, che si sente numero zero.
Se sei bravo per davvero alla gente gli rode,
Ma se sei pericoloso mettono i bastoni fra le ruote.
Non ho decoro e non rispetto le scadenze,
Non ho un lavoro perché c'ho già troppe dipendenze.
Vivo sempre nell'inferno dell'eterno secondo,
Ma quando rappo fermo il tempo e divento un secondo eterno.
Sono pronto! Fammi dire ciò che voglio,
Io non ho mai avuto niente, a parte le mie penne e un foglio.
Son nemico dell'orgoglio, non della sconfitta,
Mi sento un doppio zero come la farina e chi la pippa.
La vista si raddrizza mentre ballo con i mostri,
Parlo a Kafka alla mia destra, alla sinistra c'è Bukowski.
Un pazzo e un artista senza un pubblico e nient'altro,
Ma adesso che c'ho un pubblico ed un palco, cazzi vostri!
Rit.:
Io che son sempre stato la seconda scelta,
Dalla peggior troietta al migliore amico di merda.
Ero quello in cameretta che non se ne andava ai party,
E, se c'andava, si annoiava e guardava ballare gli altri. (Ehi!)
Fermo questi istanti in bianco e nero sopra i palchi,
Per ricordarmi quanto è vero che siamo distanti.
Son primi tutti quanti fin quando cambi sentiero,
Io valgo meno, e ne vado fiero: io sono il numero zero!
Sono il re degli sconfitti, ma non sono mai andato al tappeto!
E i nomi di 'ste merde quando sarà il momento.
Fra tutti quanti io non son nessuno,
Ma ricorda che lo zero viene prima del numero uno.