Eccomi qua
bandito atteso ad un approdo senza età
nato tra le faide di una terra violentata
frammenti spenti nell'insana fedeltà
di galleggiare su una vita barattata
nell'incoscienza affondano.
Mercanti della vita, fabbricanti della morte
nani nel silenzio di chi affonda la mia sorte
il viaggio è oscuro, seguimi, compagna, ovunque vada.
Gendarmi del dolore
altrui in questa notte
amara di terrore
¡Mi riprendo la mia strada!
¡Mi riprendo la mia strada!
E scappo via
tra vuoti stenti
di brandelli di follia
dalla prigione di una fede rivoltante
ma un vento fradicio di fame d'agonia
bacia le mani di una quiete latitante
io la mia sorte incontrerò
brigante nella terra del contrario.
Mercanti della vita
padri dell'indifferenza
che mendicate onore in una vita d'apparenza
vengano signori ad affondare la mia sorte
per timore della mia coscienza.
Padrini ed onorevoli
dell'era del contrario
fantasmi che giocate a che io cada
qui nell'ultimo vagito di un gitano sedentario
¡¡Gendarmi del dolore!
altrui in questa notte amara di terrore
mi riprendo la mia strada...
¡Mi riprendo la mia strada!